Intervista a Laura Trent: ‘Tutti a bordo nel mio viaggio nell’anima’

Laura Trent nasce a Chicago, ma ha un’anima romantica tutta italiana. Si avvicina alla musica molto giovane, tanto che già nel 1989 pubblica – sotto lo pseudonimo di Carol Kelly – ‘A Kind of Feeling’, il suo primo singolo. Ma galeotto fu un viaggio a Cuba, che le fece incontrare Gino Paoli, che la volle con sé per il suo tour ‘Quattro Amici al Bar’. Il primo album ‘Wish Me Well’ è del 2009, mentre lo scorso mese è uscito ‘All On Board’, anticipato dal singolo ‘Let It Rain’. Un concept-album composto da 9 tracce inedite, che raccontano del viaggio di una donna in bilico tra sensualità e violenza. La violenza sulle donne è un tema molto attuale e molto sentito da Laura che si è impegnata nel progetto teatrale ‘Labirinti del Male’ di Luciano Garofano, che verrà presentato il mese prossimo durante la ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne’.
Abbiamo avuto occasione di scambiare quattro chiacchiere con l’artista.. ecco cosa ci ha risposto!

D: Ciao Laura, innanzitutto ti ringraziamo per la disponibilità. Partiamo subito col presentare il tuo ultimo disco ‘All On Board’, un viaggio introspettivo attraverso l’anima ed il cuore di una donna. Dove ti ha portata questo percorso?
Laura Trent: “Ho affrontato un ascolto attento e profondo dei pensieri e dei desideri di una donna, del suo mondo e della sua vita spesso fatta di sacrifici ma brulicante d’amore, un amore immenso che solo una donna sa dare. La natura le ha affidato la creazione proprio perché possiede la capacità di amare. Donne siete grandiose, siete l’universo”.

D: Tra le 9 tracce del disco, hai scelto di presentare ‘All On Board’ con il singolo ‘Let It Rain’. Perché la scelta è ricaduta su questo pezzo?
LT: “‘Let it Rain’ è un brano accattivante. È il primo capitolo di questo viaggio, e descrive una delle tante tipologie di donna che presento in ‘All on Board’. Parla di sensualità che avvolge e che circuisce, che rapisce la mente con i suoi mille giochi. Sensualità è anche passionalità e romanticismo. Troppe emozioni, troppi sentimenti per non metterli in cima alla lista!”

D: C’è un brano (o più brani) a cui sei particolarmente affezionata? Perché?
LT: “‘Madman’ e ‘Beyond’. Il primo perché’ parla della follia umana che a volte si raggiunge a causa di quello che siamo costretti a subire come violenze e soprusi: alla fine, anche la donna più forte si ritrova a fare i conti con la propria anima. Il secondo è legato alla mia cultura cattolica, da sempre molto coltivata da noi italiani in America. Un dialogo continuo con quelli che hanno fatto parte della nostra vita e che adesso voglio pensare che ci guardano dall’alto. Ciao Mamma, sei qui con me, lo sento”.

D: Tutti i pezzi dell’album sono in lingua inglese, una lingua che padroneggi molto, in quanto sei nata negli States. Ma.. hai mai pensato di scrivere in italiano? Pensi lo farai un giorno?
LT: “L’inglese è molto più musicale, lo sappiamo tutti, e per me è molto facile esprimermi nella mia lingua. Però vivo in Italia da molto tempo e mi piacerebbe che quello che scrivo arrivasse più facilmente a chi ascolta. Sì, ci proverò soprattutto se saprò che la mia musica è gradita in questo Paese”.

D: Il tema della violenza sulle donne è più che mai attuale. Il 23 novembre, in occasione della ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne’, verrà presentato lo spettacolo teatrale ‘Labirinti del male’ di Luciano Garofano, alle Corte Ospitale di Rubiera. A questo progetto hai collaborato anche tu, alla colonna sonora, con ‘Emily’ e ‘Madman’, due tracce del disco. Come è nata questa collaborazione?
LT: “Io sono onorata di poter far parte di questo progetto. L’incontro con Luciano Garofano è stato casuale e abbiamo affrontato questo tema, così attuale, che mi procura a livello emotivo una grande rabbia. Come donna sento di dover partecipare in prima linea spero che questo sia solo l’inizio”.

D: Ascoltando queste due tracce, è possibile capire quanto questo tema ti stia a cuore. Cosa vorresti dire – in aggiunta – a tutte quelle donne, vittime di violenza, che potrebbero leggere questa intervista?
LT: “Donne, non smettete di lottare, abbiate il coraggio di denunciare ogni piccolo sopruso, dopo uno schiaffo c’è un pugno e dopo un pugno può esserci un colpo mortale”.

D: Tornando ad argomenti più leggeri, hai iniziato a comporre da giovanissima, come è nato l’amore per la musica?
LT: “È stata una necessità di espressione. Il mio primo strumento? una pentola rovesciata a mo’ di chitarra con una spazzola rotonda in mano come microfono”.

D: Quali sono gli artisti che più hanno influenzato la tua crescita come artista?
LT: “Earth wind and fire, the Chicago, Gino Vanelli, Tina Turner”.

D: Quando potremo ascoltare dal vivo le canzoni di ‘All On Board’?
LT: “Il tour americano partirà da settembre 2014 e, quanto prima, spero ci sarà anche un tour in Europa”.

Grazie Mille Laura e in bocca al lupo per i tuoi progetti!
LT: “Grazie e crepi! In America si diciamo “Break a leg!””

Un ringraziamento a Laura Trent per la gentilezza e disponibiltà ed a Marta Falcon di Parole & Dintorni.

http://www.cubemagazine.it/intervista-a-laura-trent-tutti-a-bordo-nel-mio-viaggio-nellanima/

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